sabato 28 luglio 2007

diggita, il nuovo digg italiano che condivide tutti i guadagni

diggita.it è il sito di editoria sociale simile a digg gestito collettivamente, tutti i contenuti sono generati e votati democraticamente direttamente dagli utenti stessi. Gli articoli possono essere votati da tutti i visitatori mentre gli iscritti possono inserire nuove notizie, video, podcast e commentarli. Diggita è il sito dove raccogliere informazioni, video e podcast per tutti coloro che hanno bisogno di notizie indipendenti o per chi vuole approfondire le ricerche al di fuori dei canali tradizionali.

Editoria Sociale


L'Editoria Sociale è uno strumento che integra funzionalità di citizen journalism, Blog Collettivo ed elenchi di segnalibri favoriti (Social bookmarking) in un'unica soluzione. L'editoria sociale ha seleziona le notizie più interessanti in maniera collettiva. Gli utenti possono segnalare i link, scrivere articoli, inviare video o podcast e commentarli, inserire i link tra i propri Bookmark, con possibilità di ''votare'' le notizie gradite partecipando attivamente alla linea editoriale del sito.


diggita inoltre si appoggia ai principali servizi di video-sharing (condivisione di video online).
Gli utenti possono segnalare i link dei video, in automatico il sito provvederà a rendere disponibile una visualizzazione immediata del filmato.


Collaborare con diggita

diggita consente a tutti gli utenti di diventare autori proponendo notizie, articoli, recensioni, video, podcast ed inoltre consente la perfetta condivisione dei ricavi pubblicitari. Diggita, infatti, condivide al 50% i proventi pubblicitari con gli utenti attraverso il programma AdSense di Google. Puoi iniziare a pubblicare immediatamente articoli iscrivendoti ora a diggita .

Una volta registrato si putrà inserire nel profilo il codice di Google AdSense Publisher ed un criterio di monitoraggio. Una volta inserito un articolo il 50% delle visualizzazioni pubblicitarie mostreranno messaggi Adsense con il codice dell'autore.

Il programma di affiliazione di diggita è basato su Google AdSense che fornisce annunci testuali affini ai contenuti delle pagine. Crea il tuo account diggita. Crea il tuo blog gratuito, iscriviti a adsens, pubblica i tuoi articoli, notizie, recensioni, podcast, video e... invita i tuoi amici a partecipare a diggita! Per impostare adsense basta avere un account su google gmail, se non lo hai ancora aprilo adesso: Gmail

venerdì 2 febbraio 2007

Musica in rete: le ingiuste sanzioni restano. Aderisci alla petizione di Altroconsumo.




ALTROCONSUMO è la più importante associazione di consumatori in Italia con i suoi oltre 300.000 Soci.


Indipendente e senza fini di lucro, Altroconsumo da più di 30 anni promuove e tutela i diritti e gli interessi dei consumatori. E lo fa attraverso l’informazione sempre obiettiva e libera da condizionamenti, la tutela e la rappresentanza presso le istituzioni.
A disposizione dei Soci Altroconsumo vi sono inoltre una serie di servizi online (calcolatori, banche dati, test comparativi, etc) che consentono di scegliere in maniera consapevole e risparmiare sugli acquisti.




Ha avuto molta eco la recente sentenza della Cassazione n. 149/2007, che ha assolto due ragazzi che avevano scaricato e condiviso in rete file musicali, film e software coperti da copyright. Ma di questa notizia è stata data in rete e sulla stampa una lettura scorretta, poiché la sentenza si riferisce a un caso del 1999 e quindi si basa sulla legge in vigore allora. Oggi, purtroppo, le cose stanno in maniera molto diversa:

* attualmente il semplice downloader (chi si limita a scaricare dalla rete file protetti da diritto d'autore) rischia sanzioni esclusivamente amministrative, in particolare quelle previste dall'art. 174-ter l.d.a. (154 euro, aumentati in caso di recidiva o di fatto grave per la quantità delle violazioni o delle copie acquistate o noleggiate fino a 1.032 euro). Ma, com'è noto, è alquanto improbabile, per come sono strutturati la maggior parte dei sistemi peer-to-peer che un downloader non sia nella pratica anche uploader (chi immette in Rete file);
* il soggetto che, invece, senza una contropartita economica, condivide o comunque utilizza (anche solo come downloader) una piattaforma peer-to-peer (che prevede la messa in condivisione automatica di quanto scaricato), rischia già la sanzione penale, di cui all'art. 171 comma 1 lettera a-bis l.d.a., una multa da 51 a 2.065 euro;
* chi, infine, condivide a fini di lucro rischia la reclusione da uno a quattro anni, nonché una multa anche oltre i 15.000 euro, in base all'art. 171-ter, comma 2, lett. a-bis.

Attenzione dunque. Nonostante quanto riportato spesso in maniera inesatta dai media, la recente sentenza della Cassazione non cambia proprio nulla. Le sanzioni penali rimangono eccome, anche quando non c'è scopo di lucro. Quello che ci chiediamo è se ha senso considerare reato scaricare e condividere file coperti da copyright se non c'è scopo di lucro; reato previsto sì dalla legge, ma quasi mai perseguito dai Pubblici Ministeri, e di fatto non percepito come tale dalla maggior parte dei cittadini. Appare poi sorprendente l'immobilità del Governo, che dopo aver criticato la precedente maggioranza per l'approvazione del famigerato Decreto Urbani (e tutto quello che ha fatto seguito), non ha poi però ancora fatto nulla per bilanciare gli interessi dei titolari dei diritti sulle opere con quelli legittimi dei consumatori a poter finalmente beneficiari degli sviluppi tecnologici. Sia chiaro: Altroconsumo non è dalla parte di chi pretende che in Rete sia tutto scaricabile gratuitamente; riteniamo che gli autori debbano essere adeguatamente remunerati per il loro lavoro creativo, ma allo stesso tempo avversiamo la strumentalizzazione della proprietà intellettuale da parte delle major, arroccate su posizioni di rendita e su modelli tecnologici e di distribuzione obsoleti.

Per questi motivi, se vuoi anche tu:

* l'abolizione delle sanzioni penali per chi, senza scopo di lucro, scarica e condivide in Rete contenuti protetti;
* un mercato moderno, efficiente e concorrenziale dei contenuti digitali basato su una gestione dei diritti d'autore digitali che rispetti anche i diritti degli utenti;
* il divieto della coesistenza di DRM (la gestione dei diritti d'autore digitali) e dell'Equo Compenso (il sovrapprezzo applicato ai supporti come compenso agli autori per il mancato guadagno sulle copie private); con questi sistemi il consumatore rischia di pagare più volte, oltre a non poter eseguire la copia privata e a essere limitato nella scelta della tecnologia e dei supporti informatici che preferisce.

Aderisci alla petizione online di Altroconsumo.

Leggi il testo della petizione di Altroconsumo.

lunedì 29 gennaio 2007

Coachella 2007 regala il ritorno dei Rage Against The Machine

Il 2007 è l'anno del grande ritorno della band hard rock Rage Against The Machine, che si riunisce a 7 anni dallo scioglimento per una straordinaria apparizione al festival californiano Coachella, nel prossimo aprile. La notizia è stata anticipata ieri dal Los Angeles Times. Il quartetto, dalla musica estremamente politicizzata e irruente, era già stato protagonista del primo Coachella, insieme ai Tool, nel 1999. Il cantante Zack de la Rocha, il chitarrista Tom Morello, il bassista Tim Commerford e il batterista Brad Wilk sono stati protagonisti di una vera epopea del rock alternativo e contro l'establishment, negli anni '90. I Rage raggiunsero il numero 1 delle classifiche USA due volte, nel 1996 con "Evil Empire" e nel 1999 con The Battle Of Los Angeles". De La Rocha abbandonò nel 2000 e gli altri tre formarono gli Audioslave insieme all'ex cantante dei Soundgarden, Chris Cornell. A loro volta gli Audioslave hanno inciso tre album e, ora che Cornell si avvia di nuovo alla carriera solista, è tutto pronto per un ritorno dei Rage.